Due celebrazioni per la festa del patrono della città di Perugia e dell’Università sant’Ercolano, vescovo e martire, si sono svolte la sera della vigilia, il 6 novembre, nella chiesa che conserva le spoglie mortali del Santo (martirizzato nel 547, durante la guerra tra Bizantini e Goti) e un’altra nella chiesa dell’Università, luogo storico dove si riunisce la comunità cristiana presente nel mondo accademico. Altra celebrazione si terrà la domenica 10 per coloro che non hanno potuto partecipare in giorno feriale.
Non è la prima volta che Perugia fa memoria del suo principale patrono, considerato procuratore dei poveri, difensore della città e della sua libertà. Nella tradizione cittadina vi sono persino due feste, quella del martirio, appunto il 7 novembre, e quella del 1° marzo, memoria della traslazione delle sue spoglie mortali.
Ma la caratteristica data alla festa quest’anno è stata prevalentemente universitaria, in coincidenza con l’elezione del nuovo rettore e quindi in un momento di passaggio che coincide anche con l’attuazione della riforma che prevede, ad esempio, l’organizzazione in Dipartimenti e quindi un diverso assetto del modo di svolgere la ricerca e la didattica universitaria. All’incontro della vigilia era presente il nuovo rettore Franco Moriconi al quale il vescovo mons. Bassetti ha rivolto un caloroso saluto, assicurando la sua preghiera e la collaborazione sincera.
Il discorso del Vescovo nella chiesa di Sant’Erolano è stato molto diretto ed esplicito su che cosa pensa la Chiesa perugina nei confronti dell’Università. Bassetti ha ripetuto un pensiero su cui torna spesso: che cosa sarebbe Perugia senza le due Università che la rendono famosa in Italia e nel mondo? Partendo da questa considerazione, ha invitato tutte le componenti della città a collaborare, nei modi propri, per sostenere questa istituzione e per aiutarla a svilupparsi in modo coerente con il suo prestigioso passato. Per raggunfere questo traguardo, in un tempo di crisi cui non sfugge la comunità universitaria, nessuno si deve chiudere nel suo “particulare” – come piuttosto spesso accade, secondo Bassetti – ma è necessario un impegno congiunto che la Chiesa prende in maniera molto seria e responsabile.
A questo punto ha annunciato che svolgendo la visita pastorale che avrà luogo dal 24 novembre prossimo a tutto il 2017, non mancherà di promuovere incontri con il mondo dei docenti, studenti e amministrativi, in atteggiamento soprattutto di “ascolto e simpatia”, tenendo presente che la Chiesa ha bisogno della cultura; ma nello stesso tempo, dopo aver ascoltato, anche la Chiesa può venire incontro al mondo della cultura e proporre la propria collaborazione in vista del bene comune della città e delle giovani generazioni.
“Mai come oggi – ha detto l’Arcivescovo – è auspicabile che l’Università degli studi di Perugia ritrovi il suo antico splendore. Ritengo pertanto doveroso, pur nel rispetto di ogni prerogativa, una feconda collaborazione fra tutte le istituzioni civili, finanziarie e religiose della città. Dal mio specifico angolo visuale, che è quello del Pastore, ritengo che la ricerca del bene comune significhi prima di tutto costruire relazioni umane autentiche fondate sull’aiuto reciproco e sulla comune ricerca della verità”.
Il pensiero del Vescovo è stato affidato a un messaggio (scarica qui) che è stato inviato a tutti i membri della grande comunità universitaria.
E. B.
Articolo tratto da La Voce