Sabato 5 aprile, al Don Bosco, si sono riuniti i responsabili e i ragazzi ospiti delle residenze universitarie cattoliche di Perugia, per l’incontro con il Vescovo, nell’ambito dell’attenzione che sta accordando al mondo universitario. Un incontro “molto desiderato”, ha detto il Cardinale iniziando un momento di ascolto e di dialogo con i direttori delle strutture d’accoglienza.
Il pomeriggio, iniziato con un momento ludico che ha coinvolto i giovani universitari, ha visto poi due momenti in cui il Cardinale si è messo in ascolto delle esperienze e delle problematiche che i giovani incontrano nell’esperienza universitaria perugina. Un tema ricorrente, che costituisce una preoccupazione da parte dei responsabili e una grossa difficoltà per gli studenti, è la mancanza di sicurezza nelle strade del centro storico della città, alla stazione ferroviaria: i giovani, esprimendo la loro paura ad uscire da soli, hanno chiesto al Vescovo se si può fare qualcosa.
Si è parlato poi della ricchezza delle relazioni vissute in ambito universitario, nell’incontro con persone di culture e religioni diverse, ma anche e soprattutto di quelle relazioni quotidiane che crescono attraverso il vivere insieme con gli altri studenti della propria residenza: – diceva Filippo – “non è solo lo studio che ci forma, ma anche le relazioni umane nella convivenza”. L’esperienza comune è che la residenza universitaria, per gli studenti fuori sede che hanno lasciato famiglia ed amici, “ti fa sentire a casa, come se fosse una seconda famiglia” (Davide).
La vita universitaria produce un cambiamento. A questo proposito, il Cardinale, ricordando gli anni del seminario, ha incoraggiato i giovani a approfittare di questo tempo, per valorizzare al meglio questa esperienza, scoprendo la bellezza dello stare insieme che cura da quell’individualismo che è “chiusura a riccio” e fa vivere nella solitudine e nella tristezza: “sono raccomandazioni che vi faccio come se fossi vostro padre o vostro nonno”.
Durante un momento di preghiera, commentando la parabola evangelica della costruzione della casa sulla roccia, il Vescovo ha detto agli studenti:”Voi avete una scommessa davanti a voi: tutta la vita, per costruire sul solido. E avete dinanzi a voi Qualcuno che ha dato la vita per voi, salendo sulla croce: Lui è la roccia su cui costruire. Oggi viviamo in un tempo di grande fragilità: quanto è importante costruire la vita su valori stabili che possano dare sicurezza a noi e agli altri.”
Il Cardinale ha poi concluso la serata augurando ai giovani: “Spero vi troviate bene a Perugia! Se avete bisogno di me, io ci sono!!”