“Quale spazio ha nella preghiera l’emotività?”
“Quale è il segno che dice che la nostra preghiera è vera?”
Dopo aver riflettuto su queste domande, questa scuola di preghiera si concentra su quel testo di San Paolo dove l’apostolo dice che “lo Spirito Santo viene in aiuto alla nostra debolezza” e che “intercede per noi con gemiti inesprimibili” (cfr. Rm 8, 26-27)
In che modo lasciar pregare in noi lo Spirito di Dio che intercede per noi, che grida “Abbà, Padre”? (cfr. Gal 4, 6)
Scopriamo allora una via spirituale in cui ci viene proposto di “perdere” anche la nostra preghiera, per lasciarla nelle mani di Dio: il canto in lingue. Una forma di preghiera che “non parla agli uomini ma a Dio”, “dicendo cose misteriose”. (cfr. 1 Cor 14, 2)
Seguendo l’esempio e le parole di Sant’Angostino, ci addentriamo in questa preghiera di semplicità che ci fa balbettare come un neonato e lasciare il nostro cuore all’azione dello Spirito.
Per seguire questa scuola di preghiera è possibile connettersi al podcast “La preghiera nello Spirito Santo“.